Venerdì sera al Teatro Duomo, incontro con Gabriele Risica, cardiochirurgo nel Centro di Karthoum
Portare medicina di eccellenza in Africa, come sfida per salvare delle vite, ma soprattutto per attuare con gesti concreti il principio dei diritti uguali per tutti. A raccontare la sfida di Emergency in Sudan è un protagonista diretto, Gabriele Risica, cardiologo dell'ospedale civile di Venezia e cardiochirurgo del centro "Salam", costruito da Emergency a Karthoum. Risica sarà a Rovigo il 25 marzo, alle 21.00 al Teatro Duomo di Rovigo, ospite di un incontro promosso dal gruppo Emergency di Rovigo e dalla parrocchia del Duomo.
Emergency, l'Ong italiana attiva dal 1994 nel portare cure gratuite alle vittime delle guerre, ha iniziato ad operare in Sudan nel 1994, con un primo intervento in Darfur. Da allora ha curato 144.000 persone nel Centro di cardiochirurgia "Salam" di Karthoum e nei due centri pediatrici nel campo profughi di Mayo e Nyala. In Sudan l'aspettativa di vita è di 55 anni, la mortalità infantile sotto i cinque anni si attesta intorno al 107 per mille, il 50% della popolazione non ha accesso ai farmaci essenziali e sono attivi solo 16 medici ogni 100.000 abitanti. Il Rapporto 2010 del Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP) classifica il paese al 154esimo posto su 169 nella graduatoria dell'Indice di sviluppo umano.
Il progetto più avveniristico di Emergency è proprio il centro di cardiochirurgia di Karthoum, un centro regionale che offre un'assistenza altamente specializzata e completamente gratuita non solo ai malati di cuore del Sudan, ma anche dei paesi confinanti, grazie a una rete di cliniche collegate tra loro e ad accordi stipulati tra i paesi confinanti.
"Portare medicina d'eccellenza in Africa" non è quindi solo il racconto di un'esperienza di solidarietà, vissuta in prima persona da Risica, ma è soprattutto la testimonianza di una sfida vinta. Proporre cure di altissimo livello può sembrare una provocazione, in paesi in cui mancano le cure per malattie già debellate nel Nord del mondo, ma per Emergency, offrire anche agli africani gli stessi standard elevanti di cui beneficiano i paesi ricchi significa dimostrare con i fatti che non si considerano popoli e diritti di serie A o di serie B e che il diritto alla salute è universale oppure è solamente un privilegio.
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